Il Disegno

Disegnare è danzare.

È disegnare tempi e spazi proiettando fuori di noi il nostro pensiero e le nostre emozioni.

I nostri desideri e progetti.

Disegnare è raccontare di se stessi e del mondo, dei propri vissuti.

Disegnare è vedersi, conoscersi a volte come non ci conoscemmo se non ci vedessimo esplicitati in forme e colori.

È rinnovare se stessi.

Rinascere dalle acque feconde del segno, dell’immagine, delle vibrazioni, dei colori.

Disegnare è dare un messaggio al mondo… noi stessi.



Oggi spesso s’è perso il significato autentico della danza. In passato la danza era “condurre un messaggio”, il gesto non era un semplice e superficiale movimento per esplicitare semplicemente una certa capacità di un arto o del corpo di fare un certo movimento, per quanto aggraziato e ricercato.



La danza era un “dire” un “comunicare un contenuto”, un messaggio, per cui un particolare movimento o gesto in una danza aveva la funzione di condurre un preciso messaggio. Ecco che la danza toccava il cuore, coinvolgeva nell’acquisizione di un certo livello di coscienza tutti coloro che partecipavano all’evento e questa consapevolezza si estendeva alla collettività, non solo, alla natura, a tutti gli esseri.



La danza diventava così evento sacro, vale a dire evento che conduce la comunicazione tra uomo e natura. Perché qui sta la sacralità, nella “comunione”, nello scambio di doni tra uomo e natura.

Che cosa dà la natura all’uomo? All’umanità? … ce ne rendiamo conto ogni momento.

Che cosa può dare l’uomo alla natura? Dato che l’uomo dipende dalla natura?



La consapevolezza.

Ciò che l’Uomo può donare alla natura, a tutti gli essere viventi, è la trasmissione della presa di coscienza che ogni essere vivente è parte del Tutto con la stessa dignità e sacralità dell’Uomo.

Non siamo più divini, più sacri, più intelligenti di un filo d’erba, di un leone o di una formica, del sole, dell’acqua, abbiamo un’intelligenza “diversa”, un sentire ed essere nel mondo “diverso” non superiore… e il passaggio ad una vita migliore nell’universo avverrà da questo riconoscimento della pari dignità tra Uomo e natura.



Questa consapevolezza trasmessa fa sì che la natura risponda e sia sempre più magnanima e prodiga verso l’uomo.



Ecco la funzione della danza… del disegno… del nostro stesso agire tra noi uomini e con il mondo. Creare, tessere, intensificare questa trama di condivisione e partecipazione tra noi e il cosmo.



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I disegni che proponiamo in questa AGORA’ vogliono far vibrare la nostra anima. Toccare le corde della nostra interiorità.

Vogliono, attraverso segni e colori suscitare emozioni e sentimenti, sogni, progetti, sospiri, sussurri e struggimenti, tanto da farci sentire cosa, ogni attimo della nostra esistenza, vibra dentro di noi.

Basta ascoltare. Basta fare silenzio per un attimo con l’esterno e rivolgerci al nostro Sé più vero, dentro noi stessi.



Qui nasce il NOSTRO DISEGNO.



Dice lo zen:

“Questa è la sola distinzione tra il sogno e il reale: la realtà ti permette di dubitare mentre il sogno non ti permette di dubitare”.

Il sogno è nostro, sta in noi.

Allora è vero.

Dubitate di ciò che vi è stato detto dall’esterno non di ciò che emerge da dentro di voi.

Eppure ci hanno sempre insegnato il contrario… quali sono i risultati dell’aver dato credito, affidabilità, riconoscimento alle “parole” che provenivano da fuori di noi invece che ascoltare dentro di noi?...

Ma… sappiate ascoltare e discernere: prima che parli “la voce del cuore” sentirete tante voci: di tutta la storia che avete attraversato, di tutti personaggi che avete messo in scena, di tutti gli specchi in cui vi siete visti o proiettati, ovvero tutte le altre persone che avete conosciuto, con cui avete interagito.

Non è questo il “dentro di voi”.



Intanto ascoltatele le voci, tutte, attraversatele tutte, lasciatele fare, assecondatele, tutte e tutti.

State nel “pensiero debole” che tutto accoglie e tutto lascia essere ma …

non perdete mai la fiducia e l’ascolto ultimo di voi stessi.

Tutto scorre, ogni voce si placa, se ne va, vi abbandona, si spegne.

Sola, resta “la voce”...

poi anche la voce si spegne e resta… il silenzio… oltre, ancora oltre… anche il sogno… e se ne va… Dio… e se ne va… il vento… scivola via, si spegne…

oltre ancora oltre… il vuoto… il nulla… oltre ancora oltre

state in questo nulla fecondo

è qua in fondo il “dentro di voi”… la vostra anima, il vostro sole interiore

qualcosa che siete e vi trascende, che ad un certo punto in quel vuoto-silenzio inizia a pulsare, ad essere percepito.

Qualcosa che… non vi parla, non vi dice né vi insegna ma… vi porta, vi muove, vi sposta su qualcosa che adesso, non dite… fate.

E nasce il VOSTRO DISEGNO.